caro diario

I pipponi di fine anno

Avevo detto che non avrei fatto bilanci, pensavo mi facesse stare male, invece ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata, e allora mi sono detta “vediamo dove mi porta”.

Il 2019 è stato mio amico fino al mio compleanno poi ha deciso che dovevamo litigare e che io dovessi iniziare a somatizzare tutto ciò che non andava come preventivato, è stata dura combattere contro me stessa, è stata dura sentirmi addosso tanta pressione, è stata dura perdere Ettore e sentire di averlo trascurato per qualcosa di grande che avrebbe dovuto comprendere anche lui.

Sto cercando faticosamente di riprendere il controllo sui miei stati d’animo, sto cercando di essere paziente e di non arrabbiarmi con me stessa perché non riesco più a far fronte all’ansia, perché non ho mai lasciato che l’ansia prendesse il sopravvento e invece ora ci devo coesistere.

Mi ripeto che devo essere indulgente perché ho fatto così tanti passi che non credevo sarei stata in grado di fare, ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato per buttarmi in un mondo che ho scelto e voluto fortemente, ho studiato, fatto corsi, non smetto mai di documentarmi perché siamo in continua evoluzione.

Ho percorso a ritroso i passi del mio destino, salutando luoghi per sentirmi più vicina a chi non c’è più.

Ho organizzato il matrimonio, ovviamente non da sola, ma nessuno di noi due aveva idea di come si facesse, da dove si partisse, eppure ce l’abbiamo fatta ed è stato tutto bellissimo, meglio di come avevamo immaginato, perché quello che conta è solo l’amore. Io comunque continuo a consigliare una wedding planner perché organizzare un matrimonio è davvero un’impresa mai finita fino al giorno prima.

Ho visto posti che non pensavo potessero esistere davvero, li ho assaporati, osservati e mi sono sentita parte di un mondo bellissimo.

Ho cominciato a realizzare che forse per chi ha trovato il suo posto nel mondo è il mondo stesso ad essere casa, e questo pensiero mi ha aiutata ad affrontare il passo più difficile, quello ancora incompleto, in via di definizione, lavori in corso.

Certo l’ansia non ha aiutato a superare gli ultimi due capitoli di questo 2019, ma ho la fortuna di essere una persona estremamente razionale che si rende conto di aver dato tutto e di essere stremata.

Quando parlo con alcune persone mi sento dire “va beh ma dai vai a vivere al caldo starai benissimo e poi hai smesso di lavorare a giugno come puoi essere stressata, hai viaggiato”

E allora ho deciso di spiegare una volta per tutte, che no non ho smesso di lavorare a giugno, ho solo smesso di fare due lavori, ma io lavoro tutti i giorni, anche il sabato e la domenica.

Vado a vivere al mare al caldo e non vedo l’ora, ma la mia famiglia e i miei amici rimangono a 4000 km da me e non sarà facile, come non è stato facile trovare la nostra casa, sbrigare tutta la burocrazia in un altro paese con un’altra lingua.

Ho viaggiato, si tante di quelle volte che vorrei solo fermarmi e smettere di prendere aerei ogni 15 gg quando va bene.

Vorrei dire a queste persone che il solo fatto di aver avuto il coraggio di cambiare la mia vita meriterebbe comprensione, ma non importa.

Forse non mi importa di quelle persone.

Ora mi importa della nostra famiglia e dei passi che mancano per la realizzazione del nostro futuro, il bello deve ancora venire.

E forse proprio per questo avrò il fantasma del 2019 ancora con me per almeno un mese e mezzo, ma non importa perché siamo noi a fare la differenza e io mi impegnerò per far capire al mio corpo che potremo riposarci appena finito.

Ci prenderemo un tè in terrazza guardando il mare ogni mattina e sarà lì che avrò fatto pace con la mia ansia.

Manca poco, nel frattempo saluto il 2019 come una scatola piena di cose farebbe, una scatola piena di cose da cui ripartire.

Non potevo essere più onesta di così e continuo a ripetermi, a volte anche a voce alta, che andrà tutto bene.

Grazie a chi c’è stato fisicamente o solo con il pensiero, grazie a chi si è preso cura di me, ma sono sicura che i miei grazie arriveranno a chi devono arrivare.

Ovviamente ho avuto buona compagnia per tutto il viaggio e molto amore.

Grazie per aver letto fino a qui ❤️

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App, Salute, sport

Recensione App Sweatcoin

Sweatcoin questa app sconosciuta, ho deciso a grande richiesta di scrivere una recensione un po’ più dettagliata di quelle che si trovano per ora in rete.

Cari amici, chi non vorrebbe essere pagato per camminare o camminare e comprarsi un iPhone?

Innanzitutto si tratta di un app gratuita fruibile sulle piattaforme iOS e Android ed è nata per incentivare il movimento, gli spostamenti a piedi e la salute, quindi non abbiate paura a scaricarla non vi mangia, ma può fornire un incentivo per migliorare il vostro stile di vita.

-Cosa serve?

Uno smartphone dotato di gps, che possa permettere all’app di registrare i vostri passi.

-Incide sulla batteria dello smartphone?

Ni o meglio se non la aprite ogni due minuti e già utilizzate delle app per monitorare l’attività fisica non noterete alcuna differenza, se invece la aprite spesso per controllare mentre state camminando per esempio se funziona, ecco li sappiate che il vostro smartphone vi abbandonerà a breve (la batteria sempre eh).

-Devo avere delle accortezze particolari?

No, ma è necessario ricordarsi a fine giornata di verificare se sono stati calcolati tutti i passi, l’app fa un scarico automatico dei dati ogni 2000 passi, ma potrebbero essere rimasti dei passi.

Ecco come fare:

dalla pagina iniziale cliccate si info e vi si presenterà questa schermata:

Alla voce Unsent steps il sistema vi darà il numero di passi ancora non convertiti e cliccando su force send now potrete monetizzarli

È doveroso precisare che i passi per essere conteggiati dovranno essere rilevati con gps, quindi i passi che facciamo in casa non contano, ma contano solo quelli che implicano uno spostamento all’esterno, per evitare che i furbi camminino sul posto per 3 gg.

-Qual’è il tasso di cambio?

Un Sweatcoin corrisponde a 1000 passi.

-Quanti Sweatcoin posso accumulare al giorno?

Con la versione base fino a 5 indipendente che voi facciate 5000 o 10000 passi al giorno. È possibile però eseguire un upgrade a diversi livelli, senza alcun costo aggiuntivo in euro.

Mi spiego meglio, di solito le app nelle loro versioni base sono gratuite, ma hanno un costo se si passa alla versione premium, per Sweatcoin il discorso è un po’ diverso:

In questa pagina potete visualizzare il vostro profilo e capire che tipo di abbonamento avete, si partirà con

La cosa fantastica dell’app è che i vari upgrade si pagano in Sweatcoin sempre. Io per esempio sono già passata da mover a shaker.

-Cosa ne faccio dei Sweatcoin?

All’interno dell’app c’è uno store:

Questi sono solo alcuni esempi di quello che potete trovare.

-Se la consiglio?

Si, assolutamente, non ha nessuna controindicazione 😉

Spero di esservi stata utile, se avete domande rispondo con piacere sui vari social, nel frattempo buona camminata a tutti.

caro diario

Momenti no.

Ci sono, non sono in vacanza, non sono scappata su un’isola deserta a fare l’eremita (anche se lo vorrei tanto) è solo un periodo difficile da affrontare.

Vorrei dire anche di essere piena di idee e di progetti, ma mentirei oggi come oggi, nonostante questo ho pensato di scrivere, forse questo senso di pesantezza sparirà condividendolo con qualcuno.

Ho qualche problema con il lavoro, quello che faccio per vivere, ma non ho nessuna intenzione di entrare nello specifico o di dare troppa importanza a chi non ne merita affatto, mi ritrovo però in una situazione, non nuova per me, di giramenti di coglioni e nervoso costante.

Dico non nuova perché mia madre, lo sottolineerebbe, e lo fa puntualmente, riassumendo il tutto con un “dopo un po’ ti stufi”, ma posso giurare che non è così, ci sono sempre altre dinamiche dettate dal rapporto con le persone e spesso io non piaccio alle persone. (Si sono calimero e sono giustificata dal pre-ciclo)

Il tutto correlato da una sfumatura d’ ansia che riesco poco a controllare.

Ai problemi lavorativi aggiungo il problema al polso destro, che mi sono auto creata per uno scatto d’ira (Si, lo so non va bene, ma sono quel poco stressata), dopo 15 giorni non sono ancora in grado di prendere una penna in mano e scrivere, il che mi manca da morire, perché sono una da “ispirazione con la penna in mano”.

E sono anche un po’ preoccupata di conseguenza.

Allo stesso tempo mi sento in colpa perché sto così, perché tolti questi due aspetti la mia vita va benissimo, sono super fortunata, ho al mio fianco un uomo stupendo che mi sopporta 😉 e che vuole condividere la sua vita con me, ma sono umana e a volte la tristezza mi schiaccia.

Forse sto scrivendo questo post solo per fare pace con il mio cervello.

Comunque domani vado a farmi ri-vedere la mano e tornerò con nuova grinta, sono fatta così.

Nel frattempo ho fatto qualche scatto per tirami un po’ su.

Salute, sport, Tecnologia

Camminata e conta passi – la palestra non è per tutti

Per la serie, non sono solo le abitudini alimentari a influenzare lo stile di vita, oggi vi presento il mio alleato n. 1, il mio Apple Watch serie 1, ovviamente non trattandosi di una sponsorizzazione Apple, faccio presente che esistono milioni di dispositivi, per tutte le tasche, che svolgono le funzioni di cui parleremo oggi.

La cosa importante per la buona riuscita di un percorso di dimagrimento o di mantenimento è monitorare costantemente la propria attività, quindi il dispositivo adatto dovrà avere le seguenti funzioni per esserci d’aiuto:

– conta passi

– monitoraggio dell’attività fisica

– monitoraggio del battito cardiaco

– monitoraggio del sonno

Nel mio post “la mia rinascita” ( https://diariodiunascappatadi.casa/2018/05/04/la-mia-rinascita-i-soliti-problemi-con-i-titoli/) ho parlato del mio allenamento quotidiano e di quanto sia stato fondamentale nel mio percorso di rimessa in forma camminare.

Camminare è un esercizio adatto a tutti, ma non tutti i tipi di camminata sono uguali, per essere efficace si deve mantenere un certo ritmo, sostenuto e un certo numero di pulsazioni al minuto.

Come tutte le attività aerobiche, la camminata a passo sostenuto regala numerosi benefici:

– riduce la pressione arteriosa e il rischio di malattie cardiovascolari.

– diminuisce l’incidenza di tumori

– rinforza i muscoli toracici con un miglioramento della ventilazione a livello polmonare (assolutamente consigliata a chi soffre d’asma o bronchiti croniche)

– regola il metabolismo soprattutto nell’elaborazione degli zuccheri (fondamentale nei soggetti diabetici)

– aiuta a mantenere la regolarità dell’apparato gastrointestinale

– contrasta l’osteoporosi

– aiuta a perdere i famosi kg di troppo

– ha notevoli benefici anche sul sistema nervoso, le endorfine rilasciate dal nostro corpo durante la camminata aiutano a combattere stress, stati d’ansia e depressione

Gli esperti consigliano di stare intorno alla soglia dei 10000 passi quotidiani ed è proprio per questo motivo che abbiamo bisogno di un dispositivo atto a monitorare la nostra attività quodiana, perché solo la consapevolezza delle nostre abitudini ci può aiutare a modificarle in meglio.

Per chi è alle prime armi e non vuole fare un grosso investimento il miglior dispositivo è Mi band di Xiomi in vendita su Amazon Mi band 2 a circa 25 €.

È compatibile sia con IOS che con Android, leggero, subacqueo, con una durata eccezionale della batteria fino a 28 gg.

Per chi invece vuole porsi degli obiettivi sempre più sfidanti consiglio Apple Watch, in quanto oltre alle funzioni che abbiamo accennato precedentemente offre delle challenge (i famosi anelli di movimento, esercizio e in piedi)

Si tratta nello specifico di 3 anelli quotidiani da completare che concorrono al raggiungimento di obiettivi giornalieri,settimanali, mensili e annuali.

A volte abbiamo anche delle sfide dedicate a giorni particolari come il giorno della terra o San Valentino.

Pensate che Apple investe molto su queste challenge infatti organizzano corsi gratuiti proprio per fidelizzare le persone a questo tipo di sfide.

Il mio consiglio è di ricordarsi che si tratta di un gioco, un gioco che puoi aiutarci a stare meglio, sempre se usato con buon senso senza sviluppare delle dipendenze.

E credetemi ci sono persone che ne sono dipendenti!

Detto questo buona camminata a tutti!

Serie Tv del momento Rubrica

– Serie Tv del momento – capitolo 3 – 13 Reason Why

Bentornati, ed eccoci al capitolo 3 di questa saga, dedicata a una delle mie più grandi passioni, ovvero poltrire sul divano, mangiando schifezze e guardando serie Tv.

Il titolo della settimana è 13 reason why, serie statunitense (giuro che prima o poi vi parlo pure di una serie italiana, chi mi segue su Instagram forse si è già fatto un’ idea) basata sull’omonimo romanzo di Jay Asher, la storia narra il ritorno alla vita dopo il suicidio di Hanna Baker e la narrazione si basa su una serie flashback accompagnati dalla voce di Hanna che ha inciso 13 audiocassette dove descrive meticolosamente le 13 motivazioni che l’hanno spinta a questo gesto.

La prima stagione è stata pubblicata sulla piattaforma digitale Netflix (mio amore dopo il mio compagno e i miei mici) il 31 Marzo 2017 per un totale di 13 (appunto) puntate e la seconda sempre di 13 puntate è uscita, sempre su Netflix il 18 Maggio.

La serie affronta temi molto delicati e sempre d’attualità come il suicidio, il bullismo, la violenza sessuale e l’omosessualità.

Una piccola curiosità, prima di entrare nel vivo della serie, il ruolo di Hanna inizialmente doveva essere interpretato da Selena Gomez, che sarà invece poi una delle produttrici esecutive della serie e darà voce a tre song bellissime della colonna sonora della serie quali Back to you, Only you e kill em with kindness, se vi capita andate a sentirle.

13 (per abbreviare) è stata aspramente criticata da molti perché offre una rappresentazione realistica e a tratti romantica del suicidio, e la paura per queste persone è che possa essere oggetto di emulazione per molti adolescenti affascinati (passatemi il termine) dal fatto di immaginare cosa potrebbe accadere dopo la propria morte.

Specifico che la serie è vietata ai minori di 14 anni e contiene in ogni episodio specifici avvisi volti a spingere a chiedere aiuto nel caso qualcuno si trovi a vivere episodi come quelli descritti o comunque provi un disagio nei confronti della vita, addirittura rimando ad un sito https://13reasonwhy.info dove selezionando il proprio paese di provenienza si forniscono i recapiti adatti a gestire il problema.

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Credo appunto che proprio per le critiche ricevute dopo la prima stagione, la seconda sia stata rivista e studiata per cercare di rimediare, nella seconda stagione infatti (che non è più cosi realistica) vediamo il fantasma di Hanna che torna per un motivo, quello di portare i personaggi che hanno contribuito alla sua morte sulla via della redenzione, una sorta di riabilitazione.

Io non sto dalla parte delle persone che hanno criticato questa serie, chi mi conosce o ha letto qualche altro articolo del mio blog, sa che sono stata vittima di bullismo e che queste battaglie mi stanno a cuore più di molte altre, e vi assicuro che soprattutto nella prima stagione alcune scene, parole e azioni mi hanno profondamente rattristata, perché certe cose non si cancellano nemmeno dopo molti anni.

Nonostante possa turbare, io proporrei la visione di questa serie nelle scuole, ovviamente seguita da un percorso di “educazione a vivere” con psicologi ed esperti che aiutino sia le vittime che i carnefici ad amare se stessi, perché la chiave di tutto è l’amore per se stessi e per il prossimo.

Quindi non continuiamo a fare come gli struzzi e a nascondere la testa sotto la sabbia: genitori, educatori, persone di riferimento nella vita di un adolescente documentatevi, aiutate i vostri figli a crescere in modo sano e rispettare se stessi e gli altri, eh si guardatela insieme a loro questa serie perché può essere d’aiuto anche per gli adulti a riconoscere i segnali e a intervenire prima che non ci sia ritorno.

Per concludere quindi il mio voto è 8, tondo e pieno.

Ovviamente mi piacerebbe che mi lasciaste la vostra opinione.

Buon visione a lunedì

Bellezza, Salute

Pulizia del viso, skin care e dintorni.

Per la prima volta qualche mese fa a 32 anni suonati mi sono decisa a prenotare la mia prima pulizia del viso, dico mi sono decisa perché sono sempre stata terrorizzata dai racconti di persone che raccontavano di aver subito torture atroci sottoponendosi a questo trattamento.

Del resto, si sa che se belle vogliamo apparir dobbiamo soffrir, ma a tutto c’è un limite, anche alla cavolate, mi rivolgo alle persone che mi hanno terrorizzata per anni, forse avete sbagliato estetista o forse abbiamo una soglia del dolore diversa, sta di fatto che la mia esperienza è stata, si in alcuni momenti un pò fastidiosa, ma decisamente rilassante ed efficace nel complesso.

Ovviamente vuoi non chiedere consiglio, già che ci sei, sulla skin care adatta alla tua tipologia di pelle? è un bene farlo assolutamente perché quello che ho scoperto nel mio caso, è che ho sempre sbagliato tutto, modalità e prodotti. Bene ma non benissimo.

Comincerò con il dire che la pulizia del viso almeno una volta ogni 2 mesi è entrata nei famosi “mai più senza” perché come del resto era ovvio, la mia pelle ne ha tratto un enorme giovamento, è decisamente più luminosa e la visibilità dei pori si è di molto ridotta. (ho una pelle con tendenza grassa)

Ma torniamo alla skin care sbagliata, quella di sempre, su suggerimento della mia estetista ho sostituito l’acqua micellare e il detergente per pelli miste impure con un olio precisamente il Confort Supreme Huile Dèmaquillante di Galénic, questo olio di media densità è stata una vera scoperta, è uno struccante ma anche un semplice detergente, non ci avrei onestamente mai pensato, uno non crede che una sostanza oleosa possa rendere meno oleosa una pelle grassa, e invece tutto l’opposto oltre ad avere un profumo buonissimo floreale, lascia la pelle pulita, molto liscia e morbida.

2018-05-20 23.20.27

Composizione.:Ricinus communis (castor) seed oil (ricinus communis seed oil), caprylic/capric triglyceride, PEG-40 sorbitan peroleate, polyamide-3, octyldodecanol, argania spinosa kernel oil, benzyl salicylate, beta-sitosterol, BHT, citronellol, fragrance (parfum), hexyl cinnamal, limonene, linalool, pentaerythrityl tetra-di-T-butyl, hydroxyhydrocinnamate, tocopherol, tocopheryl acetate.

Ho anche abbandonato la mia amata crema viso di Erbolario rosmarino e bardana per pelli grasse e impure, al momento quindi, sempre su consiglio dell’estetista, sto testando il siero sempre di Galénic Pureté Sublime, un siero viso matificante dalla consistenza impalpabile che si assorbe molto velocemente e ritarda il famoso ” effetto lucido” di molte ore rispetto ad una normale crema per pelli impure, ottimo sia come siero viso che come base per il make up.

2018-05-20 23.22.00

Composizione.: Aqua, Propylene Glycole Dicaprylate/Dicaprate, Cauterets Spring Water (Cauterets Aqua), Hamamelis Virginiana (Witch Hazel) Water (Hamamelis Virginiana Water), Aluminium Starch Octenylsuccinate, Polymethyl Mathacrylate, Glycerin, Hydroxyethyl Acrylate/Sodium Acryloyldimethyl Taurate Copolymer, Glycolic Acid, Citric Acid, Disodium Edta, Parfum (Fragrance), Glyceryl Stearate, Glycine, Green 3 (Ci 42053), Lactic Acid, Linalool, Myristyl Alcohol, Myristyl Glucoside, Panthenol, Peg-100 Stearate, Phenoxyethanol, Polysorbate 60, Propylene Glycol, Silica, Dosium Benzoate, Sodium Hydroxide, Sorbitane Isostarate, Xanthen Gum, Yellow 5 (Ci 19140), Zinc Glycinate.

Li sto utilizzando da un paio di mesi e devo dire che mi sto trovando benissimo, la mia pelle è assolutamente rinata, ovviamente il mio consiglio di base è fare un’ analisi della propria pelle, molte farmacie organizzano giornate dedicate alla cura della pelle con analisi gratuite senza obbligo di acquisto, conoscere la propria pelle ci aiuterà sempre con l’aiuto di consigli degli esperti a scegliere i prodotti più adatti a noi.

Le varie linee di Galénic le trovate in tutte le farmacie.

Se questo tipo di post vi piace, lasciatemi un commentino perché sto testando altri prodotti di cui mi piacerebbe parlare da profana. E soprattutto mi piacerebbe sentire anche altre opinioni, le vostre.

 

Attualità, Salute, sociale

Aborto = diritto – libertà di scegliere –

Giuro, oggi volevo parlare di temi leggeri, ero già al lavoro stamattina quando sul web mi sono imbattuta in questa immagine riprovevole che è assolutamente un insulto al gentile sesso, ecco ma io gentile non lo sono proprio.

Questa campagna pubblicitaria, se così si può chiamare, è ideata dalla fondazione CitizenGO di origine spagnola approdata poi anche in Italia. La loro pagina Facebook italiana recita: “fondazione nata dall’esperienza e dall’amicizia di un gruppo di persone desiderose di lavorare al servizio della società, per promuovere il rispetto in tutti i contesti della dignità umana e dei diritti che scaturiscono da essa…” scusate se non proseguo, ma potrebbe prendermi fuoco il cellulare.

Cavolo per fortuna che promuovono il rispetto dei diritti, ma di quali diritti, quale dignità e di quale rispetto parlano?

Roma si è svegliata ieri con questo slogan grottesco per le strade, e io mi chiedo chi ha dato il permesso di affissione per questa “puttanata”, eh si passatemi il termine, perché sono veramente inviperita. Si a Roma c’è il Vaticano, e sappiamo il pensiero della chiesa sull’aborto, ma strumentalizzare il femminicidio e la violenza sulle donne è davvero qualcosa di becero, per di più per negare un diritto fondamentale, il sacrosanto diritto di poter scegliere.

Questa gente pensa forse che per una donna abortire sia semplice o che sia felice di farlo, non ci sono motivazioni più o meno vincenti, si tratta di un diritto, della libertà di scelta, che d’accordo come tutti i diritti non va preso sotto gamba, ma è e rimane un fottuto diritto.

Probabilmente ad un tratto siamo tornati nel Medioevo e io non me ne sono accorta, ma esiste una legge da quasi 40 anni (194), e quello che va fatto e garantirne la corretta applicazione affinché nessuna donna debba ricorrere a metodi alternativi mettendo a rischio la propria vita.

Per non parlare del fatto che abbiamo ancora medici obiettori di coscienza, un medico deve fare il suo lavoro, ovvero il medico, lavoro per cui è stipendiato. Io che non sono un medico non mi posso rifiutare di fare il mio lavoro perché contro la mia morale o religione, cazzo. E appunto io non sono un medico.

Avete mai provato, prima della liberalizzazione, a farvi prescrivere la famosa “pillola del giorno dopo” che tra le altre cose viene considerata come metodo contraccettivo e non abortivo? E sentirvi dire da 4 medici “sono obiettore arrivederci e grazie” . Carissimo/a tu pensa alla tua di coscienza che alla mia ci penso io.

È questo il paese dove vogliamo vivere? Di retrogradi, bigotti e ignoranti? Quello che mi fa più rabbia è che le persone non si infiammano più per queste battaglie, ne per nessun tipo di battaglia.

Abbiamo tutti i mezzi per una rivoluzione, ma nessuno vuole scendere in campo. E non è il coraggio a mancare, ma l’interesse.

Svegliamoci, perché siamo già sull’orlo del precipizio.

Salute

La mia rinascita – i soliti problemi con i titoli :)

Questo non è, e non vuole essere, un “pippone” sulla mia vita e nemmeno voglio dare dei consigli, perché ognuno di noi è diverso e perché non sono né un medico/nutrizionista né uno psicologo.

Lo preciso, perché nel mio percorso, ci sono cose di cui non vado proprio fierissima e sicuramente non sono un esempio da seguire, ma certamente dagli errori si impara, anche da quelli altrui.

Quando ero adolescente, sono stata vittima di bullismo, sono sempre stata diversa dalle altre ragazze, la mia vena artistica e la mia estrema sensibilità sono pregi di cui mi vanto ora, all’epoca mi facevano sentire diversa e poco capita, le mie compagne di classe amavano essere al centro dell’attenzione, farsi toccare il seno dai ragazzi ed erano magre, alcune proprio tanto magre.

Ecco, io non ero come loro, quindi nel passaggio tra le scuole elementari e le medie qualcosa è cambiato, improvvisamente, senza che me ne accorgessi, non ero più la bambina con cui giocare con le Barbie o cantare a squarciagola in giardino, ero diventata quella da evitare, sono stata isolata, derisa tutti i giorni a volte anche minacciata senza alcun tipo di motivo particolare, semplicemente io amavo scrivere e cantare, ma per loro ero la sfigata.

Dopo un primo periodo, ho cercato in ogni modo di omologarmi, forse anche solo per passare inosservata e fare in modo che tutto finisse.

Dovevo essere magra come loro, forse mi avrebbero accettato.

Il mio pranzo per 2/3 anni è finito in un tovagliolo che veniva poi prontamente buttato al rientro pomeridiano o la mattina dopo nel bidone della spazzatura sul tragitto per andare a scuola, arrivai a pesare 38 kg a 14 anni ed essendo alta 1.65 o giu di li, non era proprio il peso idoneo.

Più non mangiavo, più sentivo di avvicinarmi alla mie coetanee che comunque nel frattempo continuavano a tormentarmi, addirittura mi sono sentita dire da una coetanea che sarebbe stato un mondo migliore se io non fossi mai nata, quindi ad un certo punto il digiuno era diventato l’unico mio modo per punirmi, punirmi per essere diversa.

La famiglia è sempre stata la mia spalla, anche se forse alcuni retroscena li leggono solo ora, non ho mai voluto arrecare più dispiaceri, e non sono mai stata tanto brava a chiedere aiuto.

Finiti quei tre anni maledetti (eh si, permettetemelo) ho scoperto che alle persone piacevo per come ero e che potevo avere amici e semplicemente essere me stessa, a poco a poco ho ripreso a mangiare, a ridere, ho cominciato a divertirmi,  ho deciso che la bilancia (quella dove salivo 3 o 4 volte al giorno per vedere quanti grammi avevo perso) non doveva più esistere (non l’ho bruciata eh).

Quello che davvero mi ha aiutata in quegli anni, è stato iscrivermi ad un forum, di cui per altro sono poi diventata anche moderatrice, dove ho conosciuto persone con esperienze simili alla mia, con cui ho potuto confrontarmi senza vergogna, alcune di queste persone le porto veramente nel cuore, conoscerle se pur virtualmente mi ha resa una persona migliore.

Ora dalla preistoria, passiamo ai tempi moderni, perché proprio l’abolizione della bilancia mi ha portato ad accumulare qualche kg di troppo e rotolino di troppo, senza quasi accorgermene (tutta colpa di un paio di jeans nuovi che non entravano, comprati a memoria).

Ho deciso, quindi che ero abbastanza grande per comprare una bilancia e non esserne più schiava. E ho anche deciso che da quel giorno ogni mio spostamento sarebbe avvenuto a piedi (nei limiti del possibile).

Cominciando a camminare, ho ritrovato il contatto con la natura e con me stessa, ho trovato il mio momento speciale.

Per qualche mese, dopo essermi documentata, ho praticato il digiuno (fa figo dirlo, in sostanza non mangiavo nulla, solo liquidi per 24 ore 1 volta a settimana), ma a differenza del passato in modo consapevole e soprattutto allo scadere delle 24 ore, avevo una gran voglia di mangiare.

L’opinione pubblica è divisa a riguardo, molti credono che il digiuno sia la cosa più sbagliata del mondo, che sia dannoso per il fegato, che non produca alcun effetto positivo, altri credono che sia rimedio contro i tumori, che aiuti a depurare l’organismo e pulire i reni.

Io sto nel mezzo e so che per me ha funzionato, ha smosso il mio metabolismo, ma ovviamente non consiglio a nessuno di seguire il mio esempio, senza consultare un medico.( ok, io non l’ho fatto, era questo che intendevo quando dicevo che si impara anche dagli errori altrui)

Nel frattempo l’attività fisica è entrata a far parte della mia quotidianità e poco a poco, ho cominciato a perdere peso e anche, ma più lentamente, i centimetri di troppo, cosi ho eliminato il digiuno, non ne avevo più bisogno, dove solo rassodare e mantenere.

La scelta è ricaduta sul digiuno perché è più facile digiunare per me che mangiare insalata ( lo so che fa bene, ma ho qualche problema con la verdura), all’inizio ero scettica, pensavo che sarei stata stanca e affamata nel giorno di digiuno, ma mi sono ricreduta, la fame superato il primo momento passa e mi sentivo comunque piena di forze.(Ma ripeto questo non è esempio da seguire).

Il mio allenamento consiste in un’ora, almeno, di camminata al giorno, e non devo nemmeno sforzarmi perché è esattamente il tragitto casa – lavoro a passo svelto, quindi basta unire l’utile al dilettevole, in più non guidare per andare al lavoro mi rende meno nevrotica, la passeggiata mattutina mi sveglia, quella serale mi aiuta nella decompressione della giornata lavorativa, è il mio momento relax.

Da qualche mese ho introdotto il magico “alleato” : l’hula hoop (non c’è nulla da ridere sapete?), è da pilates e pesa 1,2 kg (il peso va in base al tipo di corporatura, se ne trovano di diversi materiali e prezzi) comprato da decathlon per un prezzo irrisorio di 14 euro, ma spesi da dio.Ecco qui il mio Hula ,

Per chi ha poco tempo e non ama le palestre è un attrezzo fantastico.

Non metterò fotografie del prima e dopo, perché lo scopo di questo post non è dimostrare che finalmente anche io posso fare la famosa “foto profilo in spiaggia in costume”, ma dirò semplicemente di come non sia più una persona sedentaria e di come questo mi ha cambiato la vita, tutte le mie idee migliori nascono camminando qua e là per la mia città e anche l’idea per questo blog è nata cosi.

E oggi finalmente posso dire, che amo mangiare e che il cibo non è più sopravvivenza.